Adele e l'enigma del Faraone
Luc Besson è uno dei miei registi preferiti, il suo Leon è qui in pianta stabile al secondo posto dei film preferiti nel blog. La sua capacità di dirigere storie tra le più svariate ne fanno uno dei più eclettici e bravi registi di fama mondiale. A quando un Luc Besson italiano?? non è dato ancora a sapere e temo si dovrà attendere ancora parecchio nel panorama piatto di "cinema statale" nazionale. La sua Adele è un maschiaccio, una sorta di Indiana Jones in gonnella e fin dalle prime battute la vediamo in Egitto alle prese con tombe, mummie, predatori e soldati che riesce a svicolare grazie a doti di spregiudicato coraggio, guascone e comico al tempo, ma mosso da precise conoscenze scientifiche che la fanno uscire indenne da situazioni drammatiche con un fascino femminile unico. Certo anche la voce di Letizia Scifoni, sua doppiatrice in italiano, contribuiscono a renderla sbarazzina e godibile. Direi perfettamente azzeccata ed adattata al personaggio come un abito su misura. Complimenti anche a Letizia, una voce che quando capiterà riconoscerò facilmente.
Torniamo a noi o meglio ad Adele che ritorna a Parigi con quella che dovrebbe essere una mummia di medico importante del faraone, ma in realtà è quella di un simpatico ingegnere egizio morto qualche migliaio di anni prima. Lei conta sull'aiuto di un suo vecchio amico scienziato che ha trovato il modo di collegarsi con lo spirito dei defunti per riportarli in vita e il medico mummia che ha portato appresso potrebbe, una volta risvegliato, guarire sua sorella che giace paralizzata sul letto a causa di un brutto incidente causatole da Adele durante una partita a tennis. Il vecchio scienziato che nel frattempo ha risvegliato, o meglio fatto schiudere dal suo uovo custodito in museo, un preistorico pterodattilo, langue in prigione in attesa di essere ghigliottinato perchè il "suo" uccellone ha ammazzato tre persone. Adele prova in tutti i modi di liberarlo e ci riesce solo in extremis, cavalcando lo pterodattilo che a suo dire non è così diverso da un cammello, planando nel cortile del carcere dove sta per avere luogo l'esecuzione. Il vecchio è tratto in salvo e del resto l'uccello lo "sente" come un parente tanto che viene colpito a morte da un bizzarro cacciatore sulle sue tracce e lo stesso vecchio scienziato ne risente, morendo di lì a poco, come un filo che rompendosi spezza due vite in comunione tra loro. Fa però in tempo a resuscitare la mummia dell'ingegnere il quale si presta ad aiutare Adele confidandole che la potenza mentale dello scienziato può aver resuscitato altri nel giro di un paio di chilometri. E guarda caso nel vicino Louvre c'è proprio una mostra di mummie, faraone compreso. Precipitatasi al museo con la sorella su di una carrozzina e con l'aiuto dell'ingegnere mummificato, Adele
fa la conoscenza del grande Ramses in persona il quale, con grande benevolenza, ordina al suo medico personale di guarire la giovane sorella. Il Faraone con il suo seguito, dopo aver apprezzato la bella piazza notturna del Louvre, decide che è meglio rientrare in Egitto nella sua reggia. La cosa finisce su tutti i giornali, dopo lo pterodattilo ci mancava l'invasione delle mummie!! In una Parigi del 1911, tra strilloni, bombette, folies del can-can, con le prime auto che fanno ancora fatica a scalzare i cavalli dalle strade, la vita di Adele e soprattutto di sua sorella sembra finalmente volgere al sereno. Ma Adele Blanc-Sec come il vino bianco secco che si sposa con tutto non è tipa da restare troppo in un posto e la vediamo imbarcarsi, alla fine del film, nientepopòdimenoché sul TITANIC .... seguita e spiata da due loschi figuri, segno evidente di un seguito che visto la tipa non potrà che essere godibile e divertente. La protagonista Louise Bourgoin è di una femminilità unica, peraltro si ha la possibilità di apprezzarla senza veli per un breve tratto, ma la cosa che più mi ha impressionato è la sua naturale ed altera bellezza con una facilità di espressione unica. Una donna vera, acqua e sapone, merce rara di questi tempi. Resta così Louise!!
Torniamo a noi o meglio ad Adele che ritorna a Parigi con quella che dovrebbe essere una mummia di medico importante del faraone, ma in realtà è quella di un simpatico ingegnere egizio morto qualche migliaio di anni prima. Lei conta sull'aiuto di un suo vecchio amico scienziato che ha trovato il modo di collegarsi con lo spirito dei defunti per riportarli in vita e il medico mummia che ha portato appresso potrebbe, una volta risvegliato, guarire sua sorella che giace paralizzata sul letto a causa di un brutto incidente causatole da Adele durante una partita a tennis. Il vecchio scienziato che nel frattempo ha risvegliato, o meglio fatto schiudere dal suo uovo custodito in museo, un preistorico pterodattilo, langue in prigione in attesa di essere ghigliottinato perchè il "suo" uccellone ha ammazzato tre persone. Adele prova in tutti i modi di liberarlo e ci riesce solo in extremis, cavalcando lo pterodattilo che a suo dire non è così diverso da un cammello, planando nel cortile del carcere dove sta per avere luogo l'esecuzione. Il vecchio è tratto in salvo e del resto l'uccello lo "sente" come un parente tanto che viene colpito a morte da un bizzarro cacciatore sulle sue tracce e lo stesso vecchio scienziato ne risente, morendo di lì a poco, come un filo che rompendosi spezza due vite in comunione tra loro. Fa però in tempo a resuscitare la mummia dell'ingegnere il quale si presta ad aiutare Adele confidandole che la potenza mentale dello scienziato può aver resuscitato altri nel giro di un paio di chilometri. E guarda caso nel vicino Louvre c'è proprio una mostra di mummie, faraone compreso. Precipitatasi al museo con la sorella su di una carrozzina e con l'aiuto dell'ingegnere mummificato, Adele
fa la conoscenza del grande Ramses in persona il quale, con grande benevolenza, ordina al suo medico personale di guarire la giovane sorella. Il Faraone con il suo seguito, dopo aver apprezzato la bella piazza notturna del Louvre, decide che è meglio rientrare in Egitto nella sua reggia. La cosa finisce su tutti i giornali, dopo lo pterodattilo ci mancava l'invasione delle mummie!! In una Parigi del 1911, tra strilloni, bombette, folies del can-can, con le prime auto che fanno ancora fatica a scalzare i cavalli dalle strade, la vita di Adele e soprattutto di sua sorella sembra finalmente volgere al sereno. Ma Adele Blanc-Sec come il vino bianco secco che si sposa con tutto non è tipa da restare troppo in un posto e la vediamo imbarcarsi, alla fine del film, nientepopòdimenoché sul TITANIC .... seguita e spiata da due loschi figuri, segno evidente di un seguito che visto la tipa non potrà che essere godibile e divertente. La protagonista Louise Bourgoin è di una femminilità unica, peraltro si ha la possibilità di apprezzarla senza veli per un breve tratto, ma la cosa che più mi ha impressionato è la sua naturale ed altera bellezza con una facilità di espressione unica. Una donna vera, acqua e sapone, merce rara di questi tempi. Resta così Louise!!
il trailer ufficiale in italiano
Les Aventures extraordinaires d'Adèle Blanc-Sec
Francia 2010
Regia: Luc Besson
con
Louise Bourgoin : Adèle Blanc-Sec
Laure de Clermont-Tonnerre: Agathe Blanc-Sec
Mathieu Amalric: Dieuleveult
Gilles Lellouche: Isp. Léonce Caponi
Régis Royer: Patmosis
Jean-Paul Rouve: Justin de Saint-Hubert
Jacky Nercessian: Marie-Joseph Esperandieu
Philippe Nahon: Professor Ménard
Nicolas Giraud: Andrej Zborowski
dopo
RispondiEliminaAnne Parillaud - Nikita
Natalie Portman - Leon
Milla Jovovich - 5° elemento e Jean d'Arc
Besson scova una donna donna donna
un concentrato di grazia, femminilità e azione:
Louise Bourgoin
da oggi nel mio cuore
;-))
...dopo aver letto la recensione vien voglia di correre a vedere il film...
RispondiElimina;-)