Django spara per primo
Se te ne stai in santa pace a mangiarti una padellata di fagioli nel mezzo di un deserto rovente e arriva un bounty-killer con appresso il cadavere di tuo padre .. che fai?? Quello che fa Django in questo film del 1966, uno dei più discreti dei 46 dello stesso genere che si girarono in quell'anno. Spara al killer e appreso che il padre aveva una discreta sommetta sulla testa, invece di sotterrarlo lo porta al villaggio dallo sceriffo. Una volta arrivato e riscossa la taglia, viene a sapere da Gordon, un burbero e simpatico personaggio squattrinato e reso molto bene da una delle icone del genere, il compianto Fernando Sancho, che il padre era in realtà socio del banchiere locale Cluster, Nando Gazzolo, che lo aveva fatto incriminare con una vicenda di traffico d'armi, allo scopo di impossessarsi del suo 50% di patrimonio che prevede una banca, un saloon e una lussuosa villa fuori del villaggio. Pertanto Django pretende la sua parte dal perfido banchiere che tenta prima di chiudere la questione offrendogli 10.000 dollari e vista la resistenza del giovane, che ormai è consapevole sia del valore del patrimonio che del tradimento, gli sguinzaglia contro i suoi uomini capeggiati dal truce Ward. Ma non è facile sbarazzarsi di Django, che veloce di mano e di coltello è ben deciso a riavere quel che gli spetta. E' aiutato in questo, oltre che da Gordon, anche da Doc, un emblematica figura di gentiluomo con pastrano e bastone che nasconde una micidiale lama. Costui è in realtà il marito tradito della bella Jessica che si accompagna col banchiere e vuole solo vendetta. Il perfido Cluster arriva perfino ad ammazzare il suo vecchio impiegato allo scopo di inscenare una rapina in banca e darne la colpa a Django. Ma questi riesce a smascherarlo e nel parapiglia seguente ad una scazzottata nel saloon, uscendo di soppiatto lo affronta e lo uccide, seppellendolo, ironia della sorte, nella stessa tomba del padre. Lo sceriffo crede alla sua innocenza e promette che darà la caccia al banchiere per tutto lo stato, non sapendo che ormai è bello e liquidato. Il terzetto si divide, Doc si dirige in Messico, il vecchio Gordon si ritrova cassiere in banca e il buon Django convola a nozze con la bella Lucy, tenutaria del saloon. Non manca il colpo di scena finale, ad addolcire la vicenda: arriva un figlio di Cluster e anche lui vuole la sua parte.
Glen Saxson famoso per il ruolo di Kriminal e Fernando Sancho icona del western nazionale |
Un buon film che ha visto insieme all'opera il meglio di quel periodo, a cominciare dalla regia di Alberto De Martino, per passare all'ottimo Nando Gazzolo, attore e grande doppiatore col padre Lauro, al cameo di Alberto Lupo, molto popolare all'epoca in vari sceneggiati di successo in TV e nella sua unica apparizione nel genere, per finire con le belle Evelyn Stewart ed Erica Blanc, due big femminili in quegli anni. Detto di Fernando Sancho, qui in un ruolo da ottimo caratterista in una delle sue rare parti da buono, mi preme sottolineare la cura degli interni, i costumi e la musica del grande Bruno Nicolai. Per quanto riguarda gli esterni, girati tra rocce di granito, che un mare, che a volte si intravede sullo sfondo, fan pensare alla Sardegna, anche se i crediti dicono Lazio e ad ogni modo tra i più belli visti in questo genere di film.
la colonna sonora di Bruno Nicolai
Django spara per primo - Italia - 1966
Regia: Alberto De Martino
con
Glenn Saxson: Django
Fernando Sancho: Gordon
Evelyn Stewart: Jessica Cluster
Nando Gazzolo: Ken Cluster
Erica Blanc: Lucy
José Manuel Martín: Ringo il bounty killer
Guido Lollobrigida: Ward il capobanda
Alberto Lupo: Doc
Marcello Tusco: Cooper
Glen Saxson questo Django biondino olandesino fuori dai canoni estetici soliti del pistolero oscuro si chiama in realtà Roel Bos ed è passato alla storia ;-)) per aver dato il volto al cinema al noto personaggio dei fumetti targati Magnus e Bunker ...
RispondiEliminaKRIMINAL
studiate se non celesapete le cose
eheheheh