Seabiscuit - Un mito senza tempo (2003)
Negli Stati Uniti esiste un mito senza tempo e questo è SeaBiscuit. Un cavallo.
Ma che nell'America degli anni '30 nel pieno della depressione segnò un punto di svolta: la rivincita dei deboli.
Tutt'oggi questo mito è vivo nella memoria degli american: siti internet di tributo, statue e videogiochi.
Alcuni dicono che riuscì più questo cavallo a dar fiducia all'intero paese che non la politica del walfare di Roosvelt.
Ed ora capirete perchè se ad un amico americano proponete una pastissada de caval o un filetto ai ferri, egli inorridisca ... vorrebbe dire mangiarsi un pezzo della propria storia.
« Mi guardava dall'alto in basso come se stesse dicendo: chi diavolo sei?. Che io sia dannato se quel furfante non mi ha annuito, come se mi facesse l'onore di notarmi. - Un uomo per cui le parole erano ingrombranti, non si annotò il nome del cavallo ma lo memorizzò comunque. E gli parlò mentre lo portavano via. - Ci rivedremo. »
(Tom Smith - Seabiscuit: una leggenda americana, cap. Cattivo, irrequieto e rozzo, p. 55)
« Pollard era sicuro che se Woolf si fosse fatto raggiungere da War Admiral, Seabiscuit avrebbe corso più velocemente di quanto avrebbe potuto fare se Woolf lo avesse spinto a piene mani. - Seabiscuit è il cavallo più coraggioso e combattivo. Lo so. Una volta che War Admiral avrà provocato Seabiscuit, lascialo decollare. »
(Red Pollard - Seabiscuit: una leggenda americana, cap. Un patto, p. 377)
« Howard precedette Seabiscuit al Ridgewood e convinse i giornalisti ad attendere il ritorno a casa del cavallo. Smith non venne per partecipare ai festeggiamenti. Preferì dargli il suo addio all'ippodromo. Fece scivolare le sue dita sulla capezza di Seabiscuit e lo portò sotto il portico. Un gruppo di giornalisti rattristati, uomini di cavalli e spettatori cedette loro il passo in silenzio. Seabiscuit si fermò e guardò verso la pista e lo sguardo di Smith si rannuvolò. »
(Tratto da Seabiscuit: una leggenda americana, cap. Epilogo p. 489)
« Biscotto e il suo coraggio, la sua onestà, la sua ritrovata fisicità definitivamente posto tra i purosangue immortali, sul manto erboso della storia. Intelligente e intuitivo, quasi essenza spirituale. »
l'epitaffio inciso sulla piattaforma in granito della statua esposta al National Museum of Racing and Hall of Fame in Saratoga Springs, New York.
REGIA: Gary Ross
SCENEGGIATURA: Gary Ross
Ma che nell'America degli anni '30 nel pieno della depressione segnò un punto di svolta: la rivincita dei deboli.
Tutt'oggi questo mito è vivo nella memoria degli american: siti internet di tributo, statue e videogiochi.
Alcuni dicono che riuscì più questo cavallo a dar fiducia all'intero paese che non la politica del walfare di Roosvelt.
Ed ora capirete perchè se ad un amico americano proponete una pastissada de caval o un filetto ai ferri, egli inorridisca ... vorrebbe dire mangiarsi un pezzo della propria storia.
« Mi guardava dall'alto in basso come se stesse dicendo: chi diavolo sei?. Che io sia dannato se quel furfante non mi ha annuito, come se mi facesse l'onore di notarmi. - Un uomo per cui le parole erano ingrombranti, non si annotò il nome del cavallo ma lo memorizzò comunque. E gli parlò mentre lo portavano via. - Ci rivedremo. »
(Tom Smith - Seabiscuit: una leggenda americana, cap. Cattivo, irrequieto e rozzo, p. 55)
« Pollard era sicuro che se Woolf si fosse fatto raggiungere da War Admiral, Seabiscuit avrebbe corso più velocemente di quanto avrebbe potuto fare se Woolf lo avesse spinto a piene mani. - Seabiscuit è il cavallo più coraggioso e combattivo. Lo so. Una volta che War Admiral avrà provocato Seabiscuit, lascialo decollare. »
(Red Pollard - Seabiscuit: una leggenda americana, cap. Un patto, p. 377)
« Howard precedette Seabiscuit al Ridgewood e convinse i giornalisti ad attendere il ritorno a casa del cavallo. Smith non venne per partecipare ai festeggiamenti. Preferì dargli il suo addio all'ippodromo. Fece scivolare le sue dita sulla capezza di Seabiscuit e lo portò sotto il portico. Un gruppo di giornalisti rattristati, uomini di cavalli e spettatori cedette loro il passo in silenzio. Seabiscuit si fermò e guardò verso la pista e lo sguardo di Smith si rannuvolò. »
(Tratto da Seabiscuit: una leggenda americana, cap. Epilogo p. 489)
« Biscotto e il suo coraggio, la sua onestà, la sua ritrovata fisicità definitivamente posto tra i purosangue immortali, sul manto erboso della storia. Intelligente e intuitivo, quasi essenza spirituale. »
l'epitaffio inciso sulla piattaforma in granito della statua esposta al National Museum of Racing and Hall of Fame in Saratoga Springs, New York.
REGIA: Gary Ross
SCENEGGIATURA: Gary Ross
Ruoli-Interpreti:
Tobey Maguire - Red Pollard
Jeff Bridges - Charles Howard
Elizabeth Banks - Marcella Howard
Chris Cooper - Tom Smith
William H. MacyTick - Tock Mcglaughlin
Gary Stevens- George Woolf
Chris McCarron - Charley Kurtsinger
Annie Howard - Valerie Mahaffey
Kingston Ducoeur - Agente Immobiliare
Gianni Russo - Alberto Giannini
Dyllan Christopher - Frankie Howard
FOTOGRAFIA: John Schwartzman
MONTAGGIO: William Goldenberg
MUSICHE: Randy Newman
PRODUZIONE: Universal Pictures, DreamWorks SKG
DISTRIBUZIONE: Buena Vista International Italia
PAESE: USA 2003
GENERE: Drammatico
DURATA: 140 Min
FORMATO: Colore
Tobey Maguire - Red Pollard
Jeff Bridges - Charles Howard
Elizabeth Banks - Marcella Howard
Chris Cooper - Tom Smith
William H. MacyTick - Tock Mcglaughlin
Gary Stevens- George Woolf
Chris McCarron - Charley Kurtsinger
Annie Howard - Valerie Mahaffey
Kingston Ducoeur - Agente Immobiliare
Gianni Russo - Alberto Giannini
Dyllan Christopher - Frankie Howard
FOTOGRAFIA: John Schwartzman
MONTAGGIO: William Goldenberg
MUSICHE: Randy Newman
PRODUZIONE: Universal Pictures, DreamWorks SKG
DISTRIBUZIONE: Buena Vista International Italia
PAESE: USA 2003
GENERE: Drammatico
DURATA: 140 Min
FORMATO: Colore
Ribot con in groppa il mitico Enrico Camici a questo biscottino di mare
RispondiEliminase lo pappava, lo spazzolava e a
fine carriera lo ingravidava ...
;-))
bravo Gobbetto
nei generi non hai confini e ti piace il cinema in generale
pure lo zio cinese ... in Italia manca la cultura del cinema dedicato allo sport ... a parte quei documentari pallosi finanziati coi soldi nostri ... ho alcuni film in serbo per futuro ... ;-) ciao zio e tieni su di morale il carca ...
RispondiEliminami presento visto che mi han tirato in ballo
RispondiEliminasono nato il 27 febbraio 1952
sono morto il 17 aprile 1972 per emorragia interna nel pieno delle mie attività amatorie ma ho lasciato tanti figli tutt'oggi vincenti in giro per il mondo
mio padre era Tenerani e mia
madre la bellissima Romanella
mio nonno paterno Bellini
e quello materno El Greco
ero maschio con mantello baio
grazie per avermi ricordato
quassù si sta bene ho cavalle e biada a volontà e vi abbraccio
tutti
mmmmh bbbono seabuiscuit....ce lo magnamo!!!
RispondiEliminaquesto tra galoppatori, ma tra trottatori ricorderei
RispondiEliminaMoneymaker e
il nostro Varenne(figlio di WAIKIKI BEACH ).
un ricordo anche a tornese.
Attenzione che gli americani sono schizzinosi,considerano i loro cavalli i migliori al mondo, moneymaker l'unica volta che venne in Italia (già vecchiotta) beccò e pure male proprio da varenne.
E quando Varenne fece il record del mondo all'Hambletonian, lo stadio ammutolii, fu l'aopteosi per il cavallo italiano allenatore da Jori Tuuria
P.S.
tra i galoppatori ricordiamo:
Nearco
Ruffian
Eclypse
Man O'War
Secretariat
Phar Lap
War Admiral
Kincsem
direi di ricordare tra i trotter pure DELFO e tra i cavalli da galoppo TONY BIN
RispondiEliminacomunque l'allenamento dei trotter e dei cavalli da galoppo è da assassini ... in confronto i cavalli da dressage e salto sono dei fortunelli ... basti pensare solo all'età in cui cominciano a gareggiare ...
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