Il Corridore
Dopo Lola corre pubblicato a maggio è la volta di un altro corridore, un vero corridore questo Marco Olmo e quella che segue è la sua storia raccontata dal nostro amico Ju72 …
" Il corridore è un film-documentario che sicuramente non passerà alla storia per la regia indimenticabile, per le recitazioni epiche o per tutti quei caratteri tipici del film capolavoro. No, il corridore è la storia vera di un uomo vinto nella vita, ma vincitore nello sport. Questa è la definizione che Marco Olmo, il protagonista di questo docu-film da' di se stesso e della sua passione per la corsa. Non è però la classica corsa quella con cui si cimenta Marco Olmo, ma le ultra-maratone, gare di resistenza dove l'uomo è solo contro la natura e contro se stesso. Questo film non è la consacrazione delle imprese sportive di quest'uomo sessantenne, ma il racconto della sua vita, delle sue paure e delle sue emozioni. Prima di far diventare la corsa l’unica ragione di vita, Marco è stato un operaio nelle cave di un paesino delle alpi piemontesi, un luogo semplice e solitario, che l’ha decisamente formato nel carattere. Insieme a sua moglie, che l’accompagna da trent’anni in ogni competizione, Marco si allena, sceglie i materiali più adatti ai differenti terreni, studia i percorsi e i rifornimenti. Una preparazione meticolosa che si unisce a una forza di volontà senza pari. I registi Paolo Casalis e Stefano Scarafia fanno un ritratto di questo iron-man italiano seguendolo nelle gare di avvicinamento all’UTMB del 2008, la sfida che deciderà il suo ingresso definitivo nella leggenda, 21 ore per il terzo titolo di fila. Ai due registi però non sembra interessare l’esito della corsa, non vogliono sapere se Marco vincerà o meno. Il modo con cui si avvicinano a questa figura tanto affascinante e singolare è delicato e rispettoso, più diretto a scoprire cosa ci sia sotto quella pelle dura da montanaro cocciuto e infaticabile, che a esaltare le gesta di un esempio da seguire. Cosa spinge Marco Olmo a imprese del genere ci è dato solo di immaginarlo. Nemmeno lui risponde in maniera diretta alla domanda. Si nasconde, svicola, corre via. Lascia a mezz’aria “corro per vendetta, per rifarmi”, ma la sua vendetta non ha un bersaglio visibile, non a noi spettatori almeno. Non c’è spettacolarizzazione dell’impresa sportiva come spesso capita nelle storie di campioni. Nel documentario, domina l’umano, ciò che avvicina la straordinarietà della vicenda all’umanità del protagonista. I due registi sono bravi a non fare troppe domande ai conoscenti, ai colleghi, alla moglie stessa di Marco lasciando spazio al suo corpo, alla sua fatica, la sua tenacia, agli acciacchi della sua età che rendono la sua figura ancora più terrena e vicina, più normale. Il film non lo vedrete nei migliori film, magari non lo vedrete mai se non comprate il DVD, ma se avete la possibilità fermatevi per 82' a correre con lui con Marco Olmo il più grande di tutti "
" Il corridore è un film-documentario che sicuramente non passerà alla storia per la regia indimenticabile, per le recitazioni epiche o per tutti quei caratteri tipici del film capolavoro. No, il corridore è la storia vera di un uomo vinto nella vita, ma vincitore nello sport. Questa è la definizione che Marco Olmo, il protagonista di questo docu-film da' di se stesso e della sua passione per la corsa. Non è però la classica corsa quella con cui si cimenta Marco Olmo, ma le ultra-maratone, gare di resistenza dove l'uomo è solo contro la natura e contro se stesso. Questo film non è la consacrazione delle imprese sportive di quest'uomo sessantenne, ma il racconto della sua vita, delle sue paure e delle sue emozioni. Prima di far diventare la corsa l’unica ragione di vita, Marco è stato un operaio nelle cave di un paesino delle alpi piemontesi, un luogo semplice e solitario, che l’ha decisamente formato nel carattere. Insieme a sua moglie, che l’accompagna da trent’anni in ogni competizione, Marco si allena, sceglie i materiali più adatti ai differenti terreni, studia i percorsi e i rifornimenti. Una preparazione meticolosa che si unisce a una forza di volontà senza pari. I registi Paolo Casalis e Stefano Scarafia fanno un ritratto di questo iron-man italiano seguendolo nelle gare di avvicinamento all’UTMB del 2008, la sfida che deciderà il suo ingresso definitivo nella leggenda, 21 ore per il terzo titolo di fila. Ai due registi però non sembra interessare l’esito della corsa, non vogliono sapere se Marco vincerà o meno. Il modo con cui si avvicinano a questa figura tanto affascinante e singolare è delicato e rispettoso, più diretto a scoprire cosa ci sia sotto quella pelle dura da montanaro cocciuto e infaticabile, che a esaltare le gesta di un esempio da seguire. Cosa spinge Marco Olmo a imprese del genere ci è dato solo di immaginarlo. Nemmeno lui risponde in maniera diretta alla domanda. Si nasconde, svicola, corre via. Lascia a mezz’aria “corro per vendetta, per rifarmi”, ma la sua vendetta non ha un bersaglio visibile, non a noi spettatori almeno. Non c’è spettacolarizzazione dell’impresa sportiva come spesso capita nelle storie di campioni. Nel documentario, domina l’umano, ciò che avvicina la straordinarietà della vicenda all’umanità del protagonista. I due registi sono bravi a non fare troppe domande ai conoscenti, ai colleghi, alla moglie stessa di Marco lasciando spazio al suo corpo, alla sua fatica, la sua tenacia, agli acciacchi della sua età che rendono la sua figura ancora più terrena e vicina, più normale. Il film non lo vedrete nei migliori film, magari non lo vedrete mai se non comprate il DVD, ma se avete la possibilità fermatevi per 82' a correre con lui con Marco Olmo il più grande di tutti "
Colonna sonora Marco Corre degli Ex-Otago
Regia: Paolo Casalis e Stefano Scarafia
Musiche: Alberto Cipolla
Produzione: BODA’
Genere: Film Documentario
Partners: realizzato con il sostegno di Regione Piemonte / Film Commission Torino Piemonte /
Comune di Robilante
Musiche: Alberto Cipolla
Produzione: BODA’
Genere: Film Documentario
Partners: realizzato con il sostegno di Regione Piemonte / Film Commission Torino Piemonte /
Comune di Robilante
guest post
by Ju72
gran bella storia credo che piacerà al trentino che ci vedrà il suo Corona .. ottimo lavoro mister
RispondiEliminase non sbaglio questo film partecipò al festival della montagna di trento ... e comunque passò anche su sky all'interno di Icarus.
RispondiEliminaOlmo come Corona? qualcosa c'è in comune, ma ora Mauro si è fermato perchè ha trovato il mondo nel suo orto come dice lui.
Se avete voglia e tempo leggetevi "Vajont quelli del dopo" di Corona ... è il resoconto di una serata in cui lui e altri in una taverna hanno parlato del Vajont ... vi sorprenderà ...
anche su Olmo c'è un libro, mi pare si intitoli "correre è come volare".
RispondiEliminaquesto Marco non lo conoscevo mentre Corona lo avevo visto dalla Bignardi in una serata estremamente piacevole per il personaggio e il modo di porsi davanti alle telecamere di TV nazionali senza il minimo impaccio come fosse un uomo che ormai non ha più niente da temere dalla vita e che ne ha appreso pienamente il senso .. la stessa impressione che mi rimase impressa con quel Gavino sardo di "padre padrone" .. insomma uomini forgiati dalle avversità della vita per mezzo delle quali adesso la dominano
RispondiEliminachiediti piuttosto cosa avrebbe da dire un uomo come Marco a proposito di questi scialbi e ecelebratissimi mondiali pieni di atleti sovradimensionati e super pagati ..
RispondiEliminadue note su Marco olmo atleta:
RispondiElimina-vegetariano
-non ha allenatori
-non ha roba di marca come materiali, le sue sono scarpe normalissime da lui auto personalizzate per adattarle al suo fisico
-non ha sponsor
come C. Ronaldo
ehehehe
@uomo di sport
RispondiEliminati ha risposto egregiamente ju72
;-))