Quel treno per Yuma
Da ragazzo questo film non mi piacque tanto, ovvero non ne serbavo un buon ricordo per via che sembrava lento e con i personaggi principali invertiti. Oggi dopo aver visto il remake con "cicciobombo" Russell Crowe, uno degli attori più inespressivi e sopravvalutati, a mio avviso, del cinema, ecco che questo diventa magicamente un "cult" anche se in bianco e nero. In effetti a pensarci chi poteva essere meglio di Van Heflin nella parte del contadinotto tutto d'un pezzo e Glenn Ford in quella di un fuorilegge tutto sommato con cuore e sentimento?
Poi c'è anche il regista Delmer Daves, già presente nel blog con Rullo di tamburi che ha una sua parte di rilievo nella storia del western e tutto magicamente quadra. La banda di Wade assalta una diligenza che trasporta oro e ammazza il vetturino. Dan Evans si trova a passare coi suoi 2 figli mentre cerca di radunare il suo bestiame che si è allontanato dalla fattoria. I banditi gli prendono i cavalli per evitare che questi possa avvisare lo sceriffo del vicino paese e staccano pure quelli della vettura. Ben Wade con i suoi si ferma in paese e spacciandosi per un gruppo di mandriani diretti in Messico, allarma lo sceriffo, che giunto sul luogo coi suoi uomini apprende da Evans e dal proprietario della vettura che altri non erano che gli autori del misfatto. Così ritornano in paese e Ben che era rimasto nel saloon a "pomiciare" con la bella barista, viene catturato. Il problema adesso è evitare il ritorno della banda, che nel tentativo di liberarlo può mettere a soqquadro l'intero villaggio. Così lo sceriffo escogita un piano che prevede il finto allontanamento del prigioniero con la carrozza allo scopo di deviare la banda e portarlo invece in luogo sicuro e insospettabile: la casa di Dan stesso. Lui è alle prese con la siccità, ha bisogno di denaro e il vecchio proprietario della diligenza gli offre 200 dollari. Il prigioniero dorme a casa sua e l'indomani viene scortato al paese di Contention da dove alle 3,10 partirà il treno diretto a Yuma. La banda "sgama" e assedia il paese e la stazione ferroviaria, ma il coriaceo e testardo contadino, solo e abbandonato da tutti, riesce a saltare sul treno in corsa. La missione è compiuta, ha fatto il suo dovere e mentre il treno sbuffa e fuma anche il cielo sembra contento e si apre finalmente a pioggia purificatrice e tanto agognata per i raccolti. Il cattivo Ben, che poi così cattivo non è, ha agevolato il compito dell'agricoltore, colpito dalla fermezza e dall'onestà dell'uomo semplice e ha collaborato evitando che i suoi uomini potessero ucciderlo.
Alla domanda di Dan "perchè l'hai fatto?"
lui risponde seraficamente "sono evaso tante volte da Yuma!" e chiude un film di rara bellezza, con tanti risvolti psicologici.
Poi c'è anche il regista Delmer Daves, già presente nel blog con Rullo di tamburi che ha una sua parte di rilievo nella storia del western e tutto magicamente quadra. La banda di Wade assalta una diligenza che trasporta oro e ammazza il vetturino. Dan Evans si trova a passare coi suoi 2 figli mentre cerca di radunare il suo bestiame che si è allontanato dalla fattoria. I banditi gli prendono i cavalli per evitare che questi possa avvisare lo sceriffo del vicino paese e staccano pure quelli della vettura. Ben Wade con i suoi si ferma in paese e spacciandosi per un gruppo di mandriani diretti in Messico, allarma lo sceriffo, che giunto sul luogo coi suoi uomini apprende da Evans e dal proprietario della vettura che altri non erano che gli autori del misfatto. Così ritornano in paese e Ben che era rimasto nel saloon a "pomiciare" con la bella barista, viene catturato. Il problema adesso è evitare il ritorno della banda, che nel tentativo di liberarlo può mettere a soqquadro l'intero villaggio. Così lo sceriffo escogita un piano che prevede il finto allontanamento del prigioniero con la carrozza allo scopo di deviare la banda e portarlo invece in luogo sicuro e insospettabile: la casa di Dan stesso. Lui è alle prese con la siccità, ha bisogno di denaro e il vecchio proprietario della diligenza gli offre 200 dollari. Il prigioniero dorme a casa sua e l'indomani viene scortato al paese di Contention da dove alle 3,10 partirà il treno diretto a Yuma. La banda "sgama" e assedia il paese e la stazione ferroviaria, ma il coriaceo e testardo contadino, solo e abbandonato da tutti, riesce a saltare sul treno in corsa. La missione è compiuta, ha fatto il suo dovere e mentre il treno sbuffa e fuma anche il cielo sembra contento e si apre finalmente a pioggia purificatrice e tanto agognata per i raccolti. Il cattivo Ben, che poi così cattivo non è, ha agevolato il compito dell'agricoltore, colpito dalla fermezza e dall'onestà dell'uomo semplice e ha collaborato evitando che i suoi uomini potessero ucciderlo.
Alla domanda di Dan "perchè l'hai fatto?"
lui risponde seraficamente "sono evaso tante volte da Yuma!" e chiude un film di rara bellezza, con tanti risvolti psicologici.
il finale con le voci mitiche di Panicali e Cigoli
Quel treno per Yuma
3:10 to Yuma
1957
Regia: Delmer Daves
con
Glenn Ford : Ben Wade
Van Heflin : Dan Evans
Felicia Farr: Emmy
Leora Dana: Alice Evans
Henry Jones: Alex Potter
Richard Jaeckel: Charlie
Robert Emhardt: Butterfield
Bello, bello, bello. Mi è sempre poiaciuto anche da bambino.
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