Killing Salazar
Il Bratski Krug - conosciuto come il Circolo dei Fratelli - un cartello internazionale della droga creato con armi e sangue. L'uomo dietro l'impero Joseph "El Tiburon" Salazar alias il Grande Squalo Bianco. Per metà colombiano, per metà russo. Sposato con la figlia del capo del Circolo. L'ascesa di Salazar può essere descritta dalla scia di cadaveri lasciati dietro di sé ...
tutto sto pistolotto iniziale dei crediti lasciava presagire ben altro che l'irruzione delle Forze Speciali della DEA nel suo covo super protetto. Nemmeno il tempo di rendersi conto di quanto sta succedendo che gli uomini di John Harrison prendono possesso della villa con pochissime perdite in confronto a quelle inferte ai narcos, con John che è costretto a sparare a Salazar quando questi tenta di prendere una rivoltella. Lo voleva vivo ma deve riportarlo indietro in un sacco per cadaveri. Ma ecco che il regista, una vecchia conoscenza dell'inespressivo Seagal, tira fuori dal cassetto dei colpi di scena un incredibile colpo di scena, quando tempo dopo a Costanza in Romania, si rimaterializza il terribile Salazar affidato ad una squadra di agenti della DEA per essere ricondotto l'indomani negli States. Si è fatto credere al mondo che era morto per poter usufruire della sua collaborazione atta a smantellare l'intera organizzazione e senza destare sospetti. Non c'è che dire un'idea geniale e ottimo viatico per una trama che si fa così più interessante. E invece no. Nel lussuoso Hotel Pullman all'ultimo piano sistemati in una grande suite, i nostri debbono aspettare: "adda passà 'a nuttata". Non sanno che ben presto si scatenerà l'inferno con gli ex soci che faranno irruzione con due squadre nell'hotel, richiamando sul posto anche gli agenti della polizia anti terrorismo rumena. Nel caos che ne consegue, con tutti contro tutti o contro non si sa bene chi, ecco Salazar prendere il volo a bordo di un elicottero aiutato con scaltrezza da una bella agente della DEA, Amanda Chavez, guarda caso sua sorella. Il Maggiore Tom Jensen, unico sopravvissuto della squadra che lo aveva in custodia e rimasto con un palmo di naso, deve raccontare per filo e per segno quanto accaduto al suo rientro in America all'incredulo John Harrison, l'inespressivo Steven Seagal accennato sopra.
Ecco quindi che il consiglio è quello di evitare con cura, se mai vi dovesse capitare, di sprecare tempo con questi filmetti Seagaliani.
tutto sto pistolotto iniziale dei crediti lasciava presagire ben altro che l'irruzione delle Forze Speciali della DEA nel suo covo super protetto. Nemmeno il tempo di rendersi conto di quanto sta succedendo che gli uomini di John Harrison prendono possesso della villa con pochissime perdite in confronto a quelle inferte ai narcos, con John che è costretto a sparare a Salazar quando questi tenta di prendere una rivoltella. Lo voleva vivo ma deve riportarlo indietro in un sacco per cadaveri. Ma ecco che il regista, una vecchia conoscenza dell'inespressivo Seagal, tira fuori dal cassetto dei colpi di scena un incredibile colpo di scena, quando tempo dopo a Costanza in Romania, si rimaterializza il terribile Salazar affidato ad una squadra di agenti della DEA per essere ricondotto l'indomani negli States. Si è fatto credere al mondo che era morto per poter usufruire della sua collaborazione atta a smantellare l'intera organizzazione e senza destare sospetti. Non c'è che dire un'idea geniale e ottimo viatico per una trama che si fa così più interessante. E invece no. Nel lussuoso Hotel Pullman all'ultimo piano sistemati in una grande suite, i nostri debbono aspettare: "adda passà 'a nuttata". Non sanno che ben presto si scatenerà l'inferno con gli ex soci che faranno irruzione con due squadre nell'hotel, richiamando sul posto anche gli agenti della polizia anti terrorismo rumena. Nel caos che ne consegue, con tutti contro tutti o contro non si sa bene chi, ecco Salazar prendere il volo a bordo di un elicottero aiutato con scaltrezza da una bella agente della DEA, Amanda Chavez, guarda caso sua sorella. Il Maggiore Tom Jensen, unico sopravvissuto della squadra che lo aveva in custodia e rimasto con un palmo di naso, deve raccontare per filo e per segno quanto accaduto al suo rientro in America all'incredulo John Harrison, l'inespressivo Steven Seagal accennato sopra.
Ecco quindi che il consiglio è quello di evitare con cura, se mai vi dovesse capitare, di sprecare tempo con questi filmetti Seagaliani.
Killing Salazar
Stati Uniti 2016
Regia: Keoni Waxman
Musiche Michael Richard Plowman
con
Steven Seagal: John Harrison
Luke Goss: Maggiore Tom Jensen
Georges St-Pierre: Bruno Sinclaire
Darren E. Scott: Maggiore John 'Skony' Skokowski
Florin Piersic Jr.: Joseph 'El Tiburon' Salazar
Martine Argent: agente Amanda Chavez
Lauro Chartrand: agente Eric Ramirez
Bruce Crawford: Gary Dentze
Claudiu Bleont: Emilian
Howard Dell: Mike Darol
George Ramos: Capo Cristi Badea
Adina Galupa: Luca Negru
Sharlene Royer: Ana
Bogdan Farcas: Comandante Swat
Massimo Dobrovic: Massimo - Hotel Manager
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