Vamos a matar, compañeros
Y odlaf Peterson, un mercante d'armi svedese, giunge in Messico per incontrare il Generale Mongo, un rivoluzionario al quale intende vendere la sua mercanzia in cambio del denaro custodito in una cassaforte inviolabile di San Bernardino appena conquistata dai suoi uomini. L'unico che conosce la combinazione è il Professor Xantos, leader di un altro gruppo di ribelli, in contrapposizione per metodo e ideologia, ai sanguinari guidati da Mongo. Costui è in realtà attratto soltanto dal "dinero" e si accorda con lo svedese per spartire il bottino, una volta tornato col professore, che è al momento "custodito" dagli americani come ospite nel forte-penitenziario di Yuma. Lo scopo in apparenza di proteggerlo, è in realtà quello di ottenere dal probabile futuro leader del Messico, le stesse concessioni di sfruttamento dei pozzi petroliferi che detengono con gli attuali governanti. Affinché la missione abbia l'esito sperato, Mungo affianca lo svedese con il suo luogotenente Vasco, un balordo che si è trovato per caso immischiato nella revolucion, dando inizio alla ribellione di San Bernardino uccidendo il Colonnello comandante della locale guarnigione. Tra i due, in divertente disaccordo, si inserisce lo spietato John che ha un vecchio conto da regolare con lo svedese per via di certi affari andati male a Cuba. E' aiutato da un terzetto di professionisti e dal fido Marshall, un rapace al quale è molto affezionato e che è in grado dall'alto di scorgere qualsiasi preda. Anche umana. I nostri riescono con alterne fortune a liberare il professore ed evitare le mortali trappole del segugio John, fin quando scopriranno che nella cassaforte è custodito un tesoro simbolico, composto da terra e un pugno di spighe di grano simboleggianti il vero patrimonio del Messico. A tale scoperta ci arrivano dopo una carneficina di uomini di Mungo, col loro infido capo falciato in ultimo dai colpi dei ribelli xantisti. John è l'unico che ancora non molla ma salterà in aria col carico che lo svedese voleva vendere e per lui è la prima volta in carriera che deve tornarsene indietro a mani vuote. Il commiato con Vasco, ormai sposato alla nuova causa e alla bella Lola, pasionaria del gruppo, è di breve durata, perché quando lo svedese poco distante dal villaggio, scorge un nutrito contingente di Regulares lì diretti, capisce che non è più tempo di fuggire ma di combattere e al galoppo sfrenato ritorna sui suoi passi urlando vamos a matar compañeros !!!
Girato negli esterni polverosi di Almeria, Sergio Corbucci fa centro al botteghino infarcendo questo film di trovate divertenti e inserendoci quei riferimenti politici dell'allora neo matrice sessantottina, garantendosi così una platea ancor più vasta. Tomas Milian irresistibile e ben sorretto da Franco Nero con il resto del cast di ottima fattura, dove al bravo e “impegnato” Fernando Rey risponde alla grandissima un Jack Palance straordinario in uno dei ruoli a lui più congeniali. Facilmente riconoscibile seppur non accreditato, il faccione di Tito Garcia nel ruolo di Tigrero, il luogotenete di Mungo spodestato da Vasco. Ultimo ma non ultimo, una colonna sonora a dir poco stupenda del Maestro Ennio Morricone.
Italia, Spagna, Germania 1970
Regia: Sergio Corbucci
Musiche Ennio Morricone
con
Franco Nero: Yodlaf Peterson
Tomas Milian: Vasco
José Bodalo: Generale Mongo
Jack Palance: John
Fernando Rey: Prof. Xantos
Iris Berben: Lola
Eduardo Fajardo: Colonnello
Karin Schubert: Zaira
Gino Pernice: Tourneur
Alvaro de Luna: ribelle
Gerard Tichy: Tenente
Tito Garcia: Pepito Tigrero
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