Costa Azzurra
T ante storie e tutte divertenti, si intrecciano sullo sfondo della Costa Azzurra fine anni '50. C'è l'industriale italiano attempato sul suo yacht, così ricco da potersi permettere una giovane amante, a sua volta tanto bisognosa degli agi e della bella vita, da rinunciare a tradirlo col suo giovane amante, per non vedersi tagliare i viveri dal commenda in gran parte composti da gioielli e abiti firmati. Per premiarla della sua "intelligenza" lui acquisterà anche un aereo privato che fa ancora più ricco e rispettato. C'è la coppia di sposini siciliani in vacanza in un ambiente dove i costumi sono oltremodo facili per uno all'antica e del sud come il maritino, che tuttavia dovrà beneficiare delle grazie di sua moglie per poter fare ritorno a casa dopo aver perso il portafoglio. C'è l'attrice americana, la diva famosa per i suoi quattro divorzi, che sta per impalmare il quinto maritino, un esponente della ricca nobiltà francese, che a sua volta è pronto a divorziare per lei e a lasciare i suoi figli. Non ce ne sarà bisogno perché le cose andranno per il verso opposto, ovvero si lasceranno sul più bello, prendendo la decisione migliore per le rispettive vite. Ma quello che senz'altro diverte di più vede protagonista Alberto Sordi e sua moglie Giovanna Ralli. Entrambi "fruttaroli" romani ai mercati generali sono stati convocati dal grande regista Maestri, uno dei massimi esponenti del neorealismo, che ha visto in Giovanna la possibile protagonista del suo prossimo film, fatto con gente della strada e dalla trama popolare. I due, attratti dalla possibilità di diventare famosi, sono disposti a soddisfare qualsiasi esigenza del regista che tuttavia scarta Giovanna, dopo un primo sommario provino, preferendole Ingrid, una spilungona svedese. In realtà, il regista è un misogino e chiaramente di tendenza omosessuale, tanto da convincere Alberto ad accettare una parte nel film. Lui, preso da questa insperata occasione di popolarità, si butta a capofitto nelle mani del regista per farsi "plasmare" a suo piacimento. Lo sveglierà bruscamente la moglie da quel sogno che può traumatizzarlo senza che questi se ne renda conto, tanto è sempliciotto, e lo riporterà in fretta e furia dietro al bancone del mercato, luogo e lavoro per lui senz'altro più adatto.
Anche se rimane in massima parte una commedia piacevole, per quei tempi e per alcuni temi trattati, il film venne vietato e trovò una certa diffidenza non solo in Italia. L'omosessualità era ancora un tabù e alcuni spogliarelli, peraltro casti, di contorno erano non facili da digerire. Per tacere del numero, anch'esso casto di Bambi, presentato come donna uomo, a dimostrare che il travestitismo, sconosciuto ai più nel nostro paese in quegli anni, era già in voga se non altro nei locali notturni della vicina Francia.
Costa Azzurra
Italia, Francia 1959
Regia: Vittorio Sala
Musiche Roberto Nicolosi
con
Alberto Sordi: Alberto
Giovanna Ralli: Giovanna moglie di Alberto
Franco Fabrizi: Nicola Ferrara
Elsa Martinelli: Doriana
Nino Besozzi: Carsoli
Gaella Laporte: Ingrid
Antonio Cifariello: Gino Santoni
Rita Gam: Rita Elmont
Georgia Moll: Adelina
Tiberio Murgia: Leopoldo Cinquemani
Luciana Angiolillo: Susan
Georges Marchal: Maurice Mont-Bret
Jacques Berthier: Avvocato Pierre Morand
Luciano Mondolfo: il regista Maestri
Arnaud Griesebach: Assistente regista
Lorella De Luca: Lisa
Bambi: sé stesso/a
Enrico Olivieri: Mario
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