Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato
C ome spesso accade con film di successo, si cerca di continuare sfruttando e ampliando la serie con capitoli successivi e talvolta precedenti come in questo caso, prequel, con altri due capitoli da portare sul grande schermo, della avvincente Trilogia dell'Anello. Qui vediamo il piccolo hobbit Bilbo Baggins da vecchio, scrivere le sue memorie per il nipote Frodo e sullo schermo iniziano a dipanarsi le avventure che lo vedono arruolato, suo malgrado, dallo stregone Gandalf il grigio che guida una compagnia di tredici nani al seguito di Thorin Scudo di quercia, che intende riconquistare Erebor, la montagna regno dei suoi avi. Essa custodisce immense quantità di oro e pietre preziose ed è stata attaccata e distrutta dal possente drago alato Smaug che da quel giorno vive sprofondato nelle monete come solo Paperon de Paperoni è solito fare nel suo mitico ed enorme deposito. Hanno la chiave che apre una porta secondaria sconosciuta e che deve essere inserita nella toppa in un unico e brevissimo periodo dell'anno, dove la serratura sarà visibile. Non sarà facile raggiungere il traguardo anche se i nostri piccoli eroi sono estremamente decisi e coraggiosi, perché il male sta propagandosi nella regione, portato da un fantomatico negromante che si dice in grado di risvegliare i morti e Gandalf ne ha avuto conferma dal bizzarro mago Radagast il bruno, scampato da un incontro ravvicinato con tale maligna e oscura entità. I nostri piccoli amici col provvidenziale aiuto della magia buona di Gandalf riescono a scampare ai ripetuti attacchi dei terribili orchi e i loro giganteschi lupi mannari. Si salvano pure dalle fameliche intenzioni di giganteschi Troll di montagna, inspiegabilmente scesi a valle con un incredibile appetito. Gente di poco cervello quella, ma di bocca buona e soprattutto mai sazi. Come non bastasse ci si mettono pure i Goblin, che nella scala degli esseri mostruosi occupano senz'altro uno dei gradini del podio, specie il loro Re, il Grande Goblin, con una pappagorgia tale da contenere come minimo un nano compresa la sua armatura. Come sempre Gandalf darà il suo decisivo contributo affinché tutti e tredici i piccoli nani possano salvarsi. Il quattordicesimo, lo hobbit Baggins, in quell'occasione incontra Gollum, quello del "mio tessssoro", che vive in quelle caverne cibandosi di animaletti e di qualche goblin di piccola taglia. Nel trambusto, Baggins si impadronisce dell' Anello perduto da Gollum e col quale, una volta messo al dito, scopre di diventare invisibile. C'è ancora tempo per respingere l'ennesimo attacco degli orchi e si arriva alla fine, con la montagna isolata di Erebor sullo sfondo, meta del prossimo e di sicuro coinvolgente film.
Quasi tre ore di spettacolo per gli occhi, con effetti visivi straordinari che danno la certezza al mondo del cinema di realizzare sempre più avvincenti storie. Serve solo la fantasia perché la tecnica per imprimerla sulla pellicola è da tempo realtà.
The Hobbit: An Unexpected Journey
Nuova Zelanda, USA, UK 2012
Musiche Howard Shore
con
Martin Freeman: Bilbo Baggins da giovane
Ian Holm: Bilbo Baggins da vecchio
Elijah Wood: Frodo Baggins
Ian McKellen: Gandalf
Richard Armitage: Thorin Scudo di quercia
Ken Stott: Balin
Graham McTavish: Dwalin
Aidan Turner: Kíli
Dean O'Gorman: Fíli
Adam Brown: Ori
Mark Hadlow: Dori
Jed Brophy: Nori
John Callen: Oin
Peter Hambleton: Gloin
William Kircher: Bifur
James Nesbitt: Bofur
Stephen Hunter: Bombur
Andy Serkis: Gollum/Sméagol
Manu Bennett: Azog
Sylvester McCoy: Radagast
Cate Blanchett: Galadriel
Hugo Weaving: Elrond
Christopher Lee: Saruman
Barry Humphries: Grande Goblin
Lee Pace: Thranduil
Bret McKenzie: Lindir
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