Vent'anni dopo – Teste dure
Vent'anni dopo, da cui il titolo italiano del film, è il tempo che intercorre dalla fine della seconda guerra mondiale al momento in cui Stanlio si accorge che è finita. E già poverino, lasciato di guardia in trincea, nessuno si è preoccupato di avvisarlo che il conflitto era finito. Nemmeno il suo amico Ollio che all'epoca era partito in perlustrazione. E quando questi legge sul giornale del fatto curioso e vede la foto dell'amico creduto ormai morto da tempo, si precipita in auto a recuperarlo presso la Casa del Soldato, una sorta di ospizio per veterani.
L'incontro tra i due è toccante e frutto dell' intelligenza artistica di Stanlio che si "inventa" assorto e seduto su di una gamba in una carrozzella al punto che lo spettatore pensa subito che l'altra se l'è persa in guerra. E figuriamoci Ollio come la prende, si lascia talmente suggestionare dall' immaginazione che non nasconde una smorfia di dolore e compassione quando lo vede. La scena che segue è da teatro dell'assurdo della coppia ma al contempo testimonia la genialità della medesima che sa trarre da una situazione irreale, paradossale, il massimo della comicità. Ollio non si accorge che l'amico ha entrambe le gambe pur tenendole in braccio tanto è convinto che sia un povero mutilato e Stanlio non fa nulla per "scendere" e camminare, come fosse la cosa più logica alla sua età andarsene in braccio all'amico.
Ollio perde il cappello, si china per riprenderlo, sempre tenendo in braccio Stanlio e lo posa delicatamente alla fine per rimetterselo in testa per poi riprenderlo in braccio nonostante costui gli camminasse attorno .... Alla fine tutto ritorna alla normalità, si fa per dire, una volta giunti a casa, dopo aver fracassato il garage si troveranno di fronte alle bizze della signora Ollio che mal digerisce l'intruso ed è infuriata per il ritardo del marito a tal punto che decide di tornare dalla madre. Da qui in poi è un susseguirsi di trovate comiche con Stanlio che lo caccerà in un'infinità di guai, compreso il vicino di casa che troverà la moglie nascosta nel baule di casa Hardy con conseguente precipitosa fuga dei nostri eroi nel disperato tentativo di sottrarsi alle fucilate del marito, tra l'altro cacciatore di grossi animali di ritorno dall' Africa, estremamente geloso e irascibile.
Al contrario del cine-panettone da multisala, questo si può, anzi si deve, vedere tra le mura domestiche proprio il giorno di Natale quando a casa ci sono tutti, dai grandi ai bambini, dopo il pranzo in spensierata allegria.
L'incontro tra i due è toccante e frutto dell' intelligenza artistica di Stanlio che si "inventa" assorto e seduto su di una gamba in una carrozzella al punto che lo spettatore pensa subito che l'altra se l'è persa in guerra. E figuriamoci Ollio come la prende, si lascia talmente suggestionare dall' immaginazione che non nasconde una smorfia di dolore e compassione quando lo vede. La scena che segue è da teatro dell'assurdo della coppia ma al contempo testimonia la genialità della medesima che sa trarre da una situazione irreale, paradossale, il massimo della comicità. Ollio non si accorge che l'amico ha entrambe le gambe pur tenendole in braccio tanto è convinto che sia un povero mutilato e Stanlio non fa nulla per "scendere" e camminare, come fosse la cosa più logica alla sua età andarsene in braccio all'amico.
Ollio perde il cappello, si china per riprenderlo, sempre tenendo in braccio Stanlio e lo posa delicatamente alla fine per rimetterselo in testa per poi riprenderlo in braccio nonostante costui gli camminasse attorno .... Alla fine tutto ritorna alla normalità, si fa per dire, una volta giunti a casa, dopo aver fracassato il garage si troveranno di fronte alle bizze della signora Ollio che mal digerisce l'intruso ed è infuriata per il ritardo del marito a tal punto che decide di tornare dalla madre. Da qui in poi è un susseguirsi di trovate comiche con Stanlio che lo caccerà in un'infinità di guai, compreso il vicino di casa che troverà la moglie nascosta nel baule di casa Hardy con conseguente precipitosa fuga dei nostri eroi nel disperato tentativo di sottrarsi alle fucilate del marito, tra l'altro cacciatore di grossi animali di ritorno dall' Africa, estremamente geloso e irascibile.
Al contrario del cine-panettone da multisala, questo si può, anzi si deve, vedere tra le mura domestiche proprio il giorno di Natale quando a casa ci sono tutti, dai grandi ai bambini, dopo il pranzo in spensierata allegria.
Vent'anni dopo
- Teste dure - Block-Heads -
1938
Regia John G. Blystone
Produttore Hal Roach
Musiche Marvin Hatley
Stan Laurel: Stanlio
Oliver Hardy: Ollio
Minna Gombell: signora Hardy
Patricia Ellis: signora Gilbert
Billy Gilbert: Mr. Gilbert
James Finlayson: Fin
Buon Natale
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