Hercules - La leggenda ha inizio
G irato in Bulgaria per risparmiare evidentemente qualche dollaro, tra studios ed esterni, che è stato al contrario saggiamente investito per gli effetti grafici, cosa che almeno lo rende di piacevole e spensierata visione. Perché se poi uno ci pensa e si accorge che ha Ercole davanti agli occhi, tutto crolla miseramente tanto è insensata la storia e poco o nulla ha a che fare con l'eroe mitologico. Ora senz'altro la computer grafica può venire in soccorso di questo film, ma rimpiango senza ombra di dubbio Steve Reeves e compagni che al confronto dello scialbo Kellan Lutz e senza i moderni effetti speciali, erano di ben altra statura. Anche recitativamente parlando. Anfitrione, uccisore di re ed usurpatore di troni, terrorizza la Grecia e sua moglie Alcmena stanca della sua furia, prega gli dei affinché pongano fine alle sue malefatte. Si sa che agli dei piace scherzare e a Zeus piacciono molto le terrestri e Alcmena è una bella pollastrella che, una botta e via, resterà gravida di Ercole, colui che porrà fine alla tirannia del malvagio patrigno. Quest'ultimo che non è fesso, sa perfettamente che Ercole non è suo figlio, tra l'altro lo conosce ancora come Alcide, il secondogenito della sua casata, colui che dovrà guardare suo fratello Ificle salire sul trono alla morte del padre. Per cui una volta grande lo spedisce in Egitto a domare una ribellione, con l'intento nascosto di farlo cadere in una trappola e toglierlo per sempre di torno. Sta infatti offuscando il primogenito compiendo imprese eroiche, come quella di uccidere il leone di Nemea, la cui pelle è invulnerabile, con le mani nude. Senza contare il fatto che è innamorato di Ebe, figlia del Re di Creta, ed è da lei ricambiato in barba al fratello Ificle al quale si tenta di maritarla per unire i due regni. Ercole ubbidisce e con il comandante Sotero va in Egitto alla testa di un piccolo contingente, che una volta sul posto viene trucidato da forze soverchianti. Solo Ercole e Sotero sopravvivono e per il loro valore in combattimento vengono venduti come schiavi per lottare all'ultimo sangue nelle arene. Questo consente loro di battere molti avversari e di acquistare fama tale da poter tornare a combattere in patria, dove l'ennesima vittoria gli consente la libertà. Nel frattempo Anfitrione e il suo viscido figlio hanno oppresso il popolo al punto che vede in Ercole il suo liberatore. Al tempo stesso Ificle non ha piegato Ebe che ha vissuto sperando ed ora è ripagata dal ritorno del suo amato. Non basteranno i mercenari, assoldati dal re in gran quantità, a fermare l'ira di Ercole, fortificato da Zeus e munito dei suoi fulmini, coi quali farà scempio del nemico. Il tempo di ricominciare e di partorire un maschietto per Ebe e poi tutti e tre felici sul lettone nel finale di questo modesto e incomprensibile film, dove un eroe mitologico come Ercole è tirato per la giacchetta, pardon per la pelle di leone, in situazioni tra le più disparate. Gladiatore tale e quale a quello di Ridley Scott su tutte le citazioni facilmente riconoscibili nel film, come anche 300 e i suoi spartani. Ma anche Sansone che legato alle colonne distrugge il tempio e come non cogliere la citazione più o meno simile sul Calvario: "come puoi salvare la gente se non salvi te stesso?"… ovviamente qui finisce diversamente.
The Legend of Hercules
Stati Uniti 2014
Regia: Renny Harlin
Musiche Tuomas Kantelinen
con
Kellan Lutz: Hercules
Gaia Weiss: Ebe
Scott Adkins: Re Anfitrione
Roxanne McKee: Regina Alcmena
Liam Garrigan: Ificle
Liam McIntyre: Sotero
Rade Serbedzija: Chirone
Johnathon Schaech: Tarak
Luke Newberry: Agamennone
Kenneth Cranham: Lucio
Jukka Hildén: Creone
Dimiter Doichinov: Galeno
Nikolai Sotirov: Tallas
Radoslav Parvanov: Mezza faccia
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