Il moralista
A gostino ha sostituito il dottor Menegotti come segretario della potente OIMP, ente che si occupa di salvaguardare la morale pubblica internazionale. Rigido censore, abbatte la sua mannaia su tutto ciò che può essere contrario alla pubblica decenza. Da un ombelico in bella vista, su una pubblicità di crema per la pelle, al locale dove si sperperano soldi giocando a biliardino, fino alla bocciatura di numerosi film da lui sconsigliati per scene d'amore o troppo violente. Forte delle firme, che attempate sue collaboratrici raccolgono presso le famiglie, può fare scattare la chiusura dei locali messi all'indice, per mezzo della polizia che dopo il suo insediamento è costretta agli straordinari. Cosa che Agostino, indefesso lavoratore,pratica di norma restando in ufficio fino a ora tarda con la sua inseparabile segretaria dall'aspetto che difficilmente ricorda il gentil sesso. Al contrario il suo Presidente è tipo dalla doppia vita, serio e irreprensibile nel suo lavoro, quanto libertino e licenzioso nel tempo libero. Al pari di sua figlia Virginia, da sei anni a studiare in Inghilterra e dai costumi piuttosto liberali rispetto alla morale bigotta dell'ambiente paterno. Lui vorrebbe farla maritare e Agostino sembra la persona adatta allo scopo e in un primo momento la cosa sembra allettare anche il morigerato e fedele collaboratore. Ma quello che sembra un rigido censore senza sentimenti e nemmeno debolezze, è in realtà un truffatore ricercato dalle polizie di diversi paesi, per reati di induzione e sfruttamento della prostituzione, invitando ragazze in Italia con lusinghe per essere poi sfruttate nei night club o nei locali di spogliarello. Tenta di extremis di scagionarsi e di incastrare i suoi collaboratori nell'OIMP, per i quali si era creato un dossier con le loro debolezze, dalle mazzette, alle avventure licenziose del suo presidente: "Qui dentro il più pulito c'ha la rogna!". Ma per lui si aprono le porte del carcere col solo risultato di vedere la chiusura su due piedi della sede italiana di tale contorta associazione. E il tema musicale del film, la canzone "Il moralista" (Migliacci-Savina), cantata da Fred Buscaglione, spiega con ironia e meglio di tante parole, il significato del termine che dà il titolo a questo simpatico film.
Alberto Sordi è straordinario nei panni di Agostino ma al tempo stesso lascia spiazzati col brusco cambiamento di identità, che una trama inadeguata e frammentaria, induce nello spettatore. Dopo averlo visto brillantemente all'opera nei panni inconsueti dell'ennesimo personaggio bislacco, ma indossati alla grande da un istrionico e bravissimo Sordi, uno si aspettava ben altro esito alla vicenda. Avrei preferito vederlo cedere alle lusinghe delle tante ragazze avvenenti da lui stroncate e conoscere le gioie dell'altro sesso, cambiando radicalmente rotta alla sua vita, piuttosto che il delinquente con reati plurimi, tra i quali anche la tratta delle bianche, che viene ammanettato e condotto via alla fine.
Italia 1959
Regia: Giorgio Bianchi
Musiche Carlo Savina
con
Vittorio De Sica: il Presidente
Alberto Sordi: Agostino
Franca Valeri: Virginia
Gina Mattarolo: Eleonora
Franco Fabrizi: Giovanni
Piera Arico: la sua compagna
Mara Berni: Vera Serni
Lydia Simoneschi: sua madre
Christiane Nielsen: Marga
Maria Perschy: Monique
Liana Del Balzo: baronessa
Vincenzo Talarico: collaboratore del presidente
Carl Wery: Kruger
Mimmo Billi: produttore pubblicitario
Leopoldo Trieste: il suo collaboratore
Ciccio Barbi: commissario
Mimmo Poli: vigile
Alberto Plebani: conte Bertinacci
Nando Angelini: dottor Menegotti
Renzo Cesana: commissario della Buoncostume
Richard Mc Namara: delegato americano dell'OIMP
Sylvia Lopez: ragazza squillo
Anna Filippini: ragazza squillo
Hazel Rogers: sé stessa
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