Il circo
The Circus, proiettato la prima volta il giorno della Befana nel 1928 e rivisto in questi giorni nella versione restaurata proposta da Sky è uno dei più spassosi, intelligenti e irriverenti film del genio di Charlot e che gli valse l'Oscar per la carriera nella prima edizione del premio medesimo per versatilità e genio nella recitazione, sceneggiatura, regia e produzione. Si porta dietro una storia travagliata per via del concomitante divorzio con la moglie Lita Grey che tentò, non paga delle esorbitanti richieste economiche, anche di distruggere la carriera del marito con scandali e blocco di ogni bene personale. Per fortuna il nostro eroe, che la fame e i patimenti giovanili avevano reso estremamente pratico e astuto, riuscì a mettere al sicuro il materiale girato altrimenti con molta probabilità l'umanità non avrebbe visto un simile capolavoro. Ci si misero pure incendi, tecnici che svilupparono male le prime pellicole e furti o distruzione del materiale da ripresa compresi set cinematografici. Forse per questo Chaplin non accenna al film nelle sue memorie; troppi brutti ricordi. Ma il capolavoro è lì ancora intatto e ricco di inventiva, colpi di scena, situazioni comiche da strapparmi letteralmente risate più che sonore, di quelle che ti fanno lacrimare gli occhi, di quelle che tua moglie da un'altra stanza ti urla se sei scemo mentre lava i piatti …
Si parte con l'omino, perennemente affamato, che "con destrezza" si pappa la merendina di un bimbo tenuto in braccio dall'ignaro padre e si vira immediatamente sul tema "guardie e ladri" con l'eroe involontario complice di un mariolo che si ritrova inseguito dallo stesso e da un poliziotto in un parco divertimenti, dove dovrà sfoderare tutta la sua destrezza per riuscire a divincolarsi dai due. Per finire in un circo sgangherato dove la sua irruzione provocherà l'ilarità generale di un pubblico più che annoiato e tale da far comprendere a un burbero padre-padrone, che tiranneggia su figlia e dipendenti, le potenzialità dell'omino che viene immediatamente assunto. Sarà proprio la figlia della quale si invaghisce ad aprire gli occhi circa il suo stato di "maggior attrazione" ma sottopagato e relegato durante il giorno a ruolo di inserviente. E sarà la figlia, innamorata stavolta del bel trapezista Rex, a compromettere la potenzialità comica del vagabondo ormai disilluso d'amore. E neppure l'occasione di emulare il bel rivale riuscirà nell'intento di evitare il licenziamento ma questa scena, di cui al video, è da antologia (pensate che si è dovuto allenare duramente per interpretarla) e come non bastasse introduce nella difficoltà insita di per sé anche il disturbo dato da tre scimmiette che gliele combinano di tutti i colori compresi morsi "reali" sul naso .. risate nelle risate da convulsione per via della durata di 5 minuti abbondanti. Riuscirà, una volta compresi i sentimenti della giovane, a farla sposare con l'equilibrista e riconciliare col padre e mentre i carri del circo partono per una destinazione, l'omino mestamente si avvia e scompare all'orizzonte, in direzione opposta, verso … la GLORIA.
Chaplin è il cinema e il cinema è Chaplin, è regia, interpretazione, sceneggiatura e musica. Tutto in un solo, unico e immortale uomo. La morale: ci vuole la fame per fare grandi gli uomini?? Di sicuro aiuta, non certo i tanti bamboccioni cresciuti con tutto al pari della bocca che alle prime avversità vanno inesorabilmente a fondo.
Interpreti e personaggi
Charlie Chaplin: il vagabondo
Merna Kennedy: la figlia del padrone del circo
Allan Garcia: il padrone del circo
Harry Crocker: Rex l’acrobata
Stanley Sanford: capo attrezzista (burbero visto spesso con la coppia L&H)
Henry Bergman: clown
George Davis: l’illusionista
Steve Murphy: il borsaiolo
Bill Knight: il poliziotto
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