Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
C 'eravamo lasciati con Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato e c'eravamo dati appuntamento al prossimo capitolo dell'entusiasmante saga dove i nostri piccoli amici, 13 nani capitanati da Thorin Scudodiquercia e uno "scassinatore" Bilbo Baggins, lo Hobbit appunto, debbono recuperare la preziosa Arkengemma che consentirà la riunificazione di tutti i sette regni dei nani. Naturalmente sotto la guida e protezione del buon Gandalf che fin dove potrà sarà loro protettore, salvo allontanarsi dal gruppo per affrontare di persona e saggiare la forza del Oscuro Signore del Male, colui che chiamano il Negromante, che sembra tuttavia non ancora pronto per sferrare il suo attacco. Gandalf giunto a Dol Guldur da solo, avverte in quella fortezza abbandonata, la presenza del male e nulla può contro colui che come temeva è Sauron, signore di Mordor tornato dopo un lungo esilio e desideroso di far piombare la Terra di Mezzo nelle tenebre. Gandalf è catturato e assiste impotente all'imponente armata di orchi che sta mettendosi in marcia. I suoi piccoli amici che hanno superato indenni i famelici ragni giganti, aiutati dagli elfi silvani guidati da Legolas e poi imprigionati dagli elfi stessi, sono riusciti ad evadere con l'aiuto dell'Anello che rende invisibile il provvidenziale Bilbo. Hanno superato ripetuti scontri con orchi ferocissimi e grazie all'aiuto di Bard, un contrabbandiere di Pontelagolungo, sono giunti ad Erebor, la montagna che racchiude il prezioso e immenso tesoro e l'Arkengemma, che al momento conta più di ogni altra cosa. Ma c'è Smaug che se la dorme beatamente coperto da monete d'oro e se si sveglia son dolori. E quando scopre che oltre al simpatico e enigmatico Hobbit, ci sono pure i nani, noti per la loro ingordigia, Smaug inizia a sputare fuoco in ogni direzione e nemmeno l'astuzia dei nostri, che tentano di ucciderlo con una gigantesca colata di oro fuso, riesce a fermarlo e anzi capito che vengono dalla vicina Pontelagolungo, il drago decide di distruggere la città per punirla dell'aiuto offerto ai nani. Con Galdalf prigioniero e Smaug in volo di rappresaglia, con la popolazione che sta cercando di scappare all'impazzata, si chiude questo entusiasmante e spettacolare capitolo.
Quasi tre ore di magia visiva per una storia che rischia di venire troppo stiracchiata per esigenze commerciali, visto che oramai è tutto così scontato che l'immancabile prossimo capitolo non potrà di certo aggiungere di più. Resta lo spettacolo e passi per il tanto grottesco e improbabile che ci passa davanti agli occhi, dalle impossibili esibizioni acrobatiche dei nostri che arrivano alla fine senza neanche un graffio, all'estrema facilità con la quale, nonostante un aspetto che incute terrore a prima vista, i nostri ammazzano orchi a bizzeffe. Ai formidabili Legolas e Tauriel, elfi velocissimi a scoccar frecce come letali con le lame, fanno eco i nanetti che addirittura disarmati riescono sempre a batterli e questo, francamente è l'aspetto che non convince e come nei precedenti capitoli, ci si sofferma sul loro aspetto terrificante che finisce poi per essere inversamente proporzionale alla loro vulnerabilità. Parlo degli Orchi, così ben resi graficamente, dove uno da solo basterebbe a reggere il ruolo di cattivo in un film e qui, nonostante siano legioni e cavalchino giganteschi lupi mannari, finiscono per buscarle da chiunque della saga gli passi davanti. Strano ma vero.
The Hobbit: The Desolation of Smaug
Stati Uniti, Nuova Zelanda 2013
Regia: Peter Jackson
Musiche Howard Shore
con
Martin Freeman: Bilbo Baggins
Ian McKellen: Gandalf
Richard Armitage: Thorin Scudodiquercia
Ken Stott: Balin
Graham McTavish: Dwalin
Aidan Turner: Kíli
Dean O'Gorman: Fíli
Mark Hadlow: Dori
Jed Brophy: Nori
Adam Brown: Ori
John Callen: Óin
Peter Hambleton: Glóin
William Kircher: Bifur
James Nesbitt: Bofur
Stephen Hunter: Bombur
Luke Evans: Bard l'Arciere
Orlando Bloom: Legolas
Evangeline Lilly: Tauriel
Lee Pace: Thranduil
Manu Bennett: Azog
Lawrence Makoare: Bolg
Mikael Persbrandt: Beorn
Sylvester McCoy: Radagast
Cate Blanchett: Galadriel
Stephen Fry: Governatore di Pontelagolungo
Ryan Gage: Alfrid
John Bell: Bain
Peggy Nesbitt: Sigrid
Mary Nesbitt: Tilda
Carino ma nulla di memorabile, purtroppo. Sicuramente andrò a vedere il terzo capitolo ma prima dovrò recuperare i primi due o rischio di non ricordare nulla...
RispondiEliminaUna americanata anche se diretto da un "kiwi" ;)
RispondiEliminase ti legge Mariello ...
Elimina;)
Non critico l'opera fantasy (che è magnifica) ma la ricostruzione cinematografica ...
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