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Killers of the Flower Moon
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Negli anni '20 a Fairfax, nel territorio dei Nativi Osage, viene scoperto un gran quantitativo di petrolio che richiama sul posto lavoratori e affaristi di ogni risma in cerca di fortuna e ricchezza. Gli Osage diventano improvvisamente i più ricchi degli Stati Uniti come reddito pro capite e nonostante siano soggetti a tutori che ne curino gli interessi in quanto "incompetenti" per legge, Tra di loro, molto rispettato e benestante, vive William Hale che parla il loro dialetto e commercia in bestiame, avendo un pezzo di terra sotto la quale non scorre l'oro nero. Ma non può lamentarsi della sua ricchezza che usa anche in varie forme di beneficenza per la città. Lo chiamano il Re ed è anche un vice sceriffo di riserva all'occorrenza. Sta aspettando l'arrivo del nipote Ernest Burkhart, reduce dalla Prima Guerra Mondiale e giovane desideroso di farsi strada in un mondo che può consentirglielo facilmente. Suo zio è infatti un abile affarista e pianificatore, tale da far avvicinare suo nipote alla giovane nativa Mollie Kyle la cui famiglia possiede molti diritti petroliferi. Ernest se ne innamora sul serio e riesce ad essere ricambiato sposandola e facendo dei figli con lei, mentre suo zio organizza biecamente di eliminare le sorelle della moglie per accentrare tutta la ricchezza nelle mani di Molly. Poi essendo malata di diabete dovrà giocoforza morire, lasciando al marito Ernest e ai suoi tre figli i suoi diritti. Come lei del resto anche altre famiglie Osage hanno subito lutti e morti sospette, tali da richiamare sul posto l'FBI dopo che anche un investigatore privato era stato ucciso. Tom White con la sua squadra, mandata lì da Hoover in persona, inizia ad indagare e risale ben presto ai mandanti dei vari omicidi, scoprendo in Ernest una pedina in mano del più potente Hale. Ora per il giovane si prospetta la possibilità di tradire suo zio, ottenendo protezione e immunità, cosa che lo pone di fronte a scelte definitive. Da un lato vorrebbe scagionare lo zio e dall'altro vorrebbe liberarsene, decidendo per la seconda ipotesi dopo che un lutto colpisce la sua famiglia. Muore di tosse canina sua figlia e Molly, ristabilita grazie all'insulina che gli praticano, chiede in un serrato faccia a faccia col marito che tipo di veleno le avesse praticato in quegli anni al posto dell'insulina, visto lo stato di gravissima prostrazione in cui si era trovata. Lui la stava avvelenando invece di curarla e il suo silenzio è per Molly la conferma che la vede abbandonarlo al suo destino. Finirà con lo zio in carcere e liberato dopo qualche anno per buona condotta, per morire, Ernest in una roulotte e suo zio in una casa di riposo. Un cameo di Scorsese nei panni di un annunciatore radiofonico chiude con queste notizie un film da lui diretto di ben tre ore e ventisei minuti con le riprese aeree di un immenso POW WOW Osage di straordinaria bellezza. Candidato a ben 10 premi Oscar, avrei piacere che quello di miglior attrice fosse effettivamente vinto dalla protagonista Lily Gladstone, 💗 un meraviglioso mix di Piedi Neri e Nasi Forati.
Killers of the Flower Moon Stati Uniti d'America 2023
Regia: Martin Scorsese Musiche Robbie Robertson
con Leonardo DiCaprio: Ernest Burkhart Lily Gladstone: Mollie Kyle Robert De Niro: William Hale Jesse Plemons: Tom White Brendan Fraser: avvocato W.S. Hamilton John Lithgow: Procuratore Leaward Tantoo Cardinal: Lizzie Q Cara Jade Myers: Anna Brown Ja Nae Collins: Reta Brown Jillian Dion: Minnie Brown William Belleau: Henry Roan Louis Cancelmi: Kelsie Morrison Jason Isbell: Bill Smith Sturgill Simpson: Henry Grammer Tatanka Means: John Wren Michael Abbott Jr.: Frank Smith Pat Healy: John Burger Scott Shepherd: Byron Burkhart
Voglio fare un appello con questo film a chi lavora nel cinema affinché a distanza di 40 anni si torni a produrre un genere che tante soddisfazioni ha dato al settore in termini di incassi e lavoro. Certo il filone ha rappresentato anche un concentrato di luoghi comuni finendo spesso in sciocchezze e corbellerie col solo scopo di far cassa etichettandosi col tempo solo come fenomeno violento e di consumo. Perchè non c'era la TV e il cinema era il solo luogo di svago e bisognava riempire le sale con prodotti ripetitivi in quantità e a scapito della qualità. Ma pur sempre creando un mestiere associato ad esso fatto di buoni caratteristi, registi, comparse e maestranze specializzate in carpenteria, falegnameria e vari e sempre senza l'utilizzo di una sola lira del denaro pubblico. Ecco perché vorrei che firmaste nei commenti questo appello affinché torni in auge un genere, magari anche con altri, che un tempo caratterizzarono il nostro Cinema nazionale. Ci vorrebbe in ver...
Trama: I ragionieri Antonio Guardalavecchia (Totò) e Giuseppe Colabona (Peppino De Filippo) sono impiegati presso la filiale di Napoli della ditta Pasquetti, una società di trasporti. Il loro capoufficio è Cesare Santoro, superiore molto severo che non tollera l'atteggiamento poco professionale dei due impiegati. Al culmine dell'ennesimo rimprovero riservato a Colabona e Guardalavecchia davanti a un impiegato neoassunto, il catanese Donato Cavallo, Santoro li minaccia di trasferirli in Sardegna. L'improvvisa morte del capoufficio dà inizio a una spietata "guerra per la successione" tra Colabona e Guardalavecchia, lotta i cui segnali si manifestano già al funerale di Santoro. Parodìa stupenda dell'avidità e dell'ambizione delle persone che pur di raggiungere anche miserrimi obiettivi son pronti a tutto. Trasferito in ambito politico nella nostra povera Italia, Guardalavecchia, Colabona e Santoro vi ricordano qualcuno? Ribadisco, il "Pri...
Devo dire che il cinema mi ha spesso fatto conoscere musiche che non avrei mai immaginato di ascoltare e questo bellissimo film del quale abbiamo già parlato in questo post serve più che altro a farvi conoscere uno dei più grandi baritoni di tutti i tempi: Tito Gobbi . Considerato da molti inarrivabile per il timbro di voce, in questo film presta la voce "canora", perchè il parlato è di Giulio Panicali uno dei tre più grandi doppiatori della storia del cinema nazionale, a Dennis King , Frà Diavolo alias il Marchese di San Marco . Nel clip mancano i 2 interpreti principali, Stanlio e Ollio , ma lo scopo era quello di far ascoltare questa bellissima aria che potrete divertirvi a cantare dal momento che inserisco le parole e credo tantissimi nel web approfitteranno con i motori di ricerca a reperirle qui e tuttavia possiamo notare alcune delle spalle abituali del duo comico come James Finlayson e la bella Thelma Todd . Per i crediti potete andare al post originale: Frà ...
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
Se c'è un attore che sempre mi ha convinto nelle sue interpretazioni questo è Andy Garcia, e nel limite del possibile ho sempre cercato di vedere i suoi film. In The Lost City, egli non è solo l'attore protagonista, ma anche il regista, produttore esecutivo e autore delle musiche. E aggiungiamoci pure che come il protagonista del film anch'egli è un esule cubano. Il film narra la storia di Fico (A. Garcia) proprietario di un locale notturno "El Tropico" di L'Avana durante la dittatura di Battista e all'alba della rivoluzione Castrista. Nella sua famiglia il padre, docente universitario, è per un opposizione parlamentare al regime di Battista, mentre suo fratello Ricardo si unisce al movimento, extraparlamentare, comunista di Fidel Castro e l'altro fratello, Luis, al movimento democratico (sempre extraparlamentare). Man mano che il regime Castrista raggiunge il potere ed il controllo della vita cubana, le attività del locale di Fico sono ridotte, prima...
Severine è candida, Severine è diafana, Severine è ialina, Severine è pura, Severine è perversa, Severine è la Bella di Giorno Severine è Luis Bunuel e la sua proiezione erotica, dissacratoria di una società borghese e perbenista, ne incarna le sue allucinazioni surrealiste fatte di sogno e realtà sempre in bilico tra di esse. A volte ironiche, altre violente, ma sempre eleganti nel conflitto che pongono allo spettatore su cosa sia normale o anormale, giusto o sbagliato. Nel 1967 la società era all'inizio di quei moti che l'avrebbero sconquassata dalle basi bigotte e borghesi e il film fu molto duro da digerire e solo un genio come Bunuel poteva portare sullo schermo un tema così scioccante e se vogliamo amorale, schiaffeggiando il perbenismo dell'epoca con una … carezza chiamata Catherine Deneuve . Lei era la giusta incarnazione per il suo progetto, una donna giovane, borghese che mai al mondo uno avrebbe immaginato di proporle una parte simile. E qui come in seguito,...
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