Il mostro dell'astronave
La nave spaziale Audace 141 al comando del colonnello Edward Carruthers giunge su Marte l' 11 giugno 1973, data evidentemente ritenuta probabile, nel 1958 quando questo film fu prodotto, per il verificarsi di simili imprese. Fatto sta che subito dopo le comunicazioni si interrompono e ritenendo la nave perduta viene inviata la gemella Audace 142 che una volta giunta sul pianeta trova i resti della precedente e il suo comandante unico sopravvissuto. Ritenendolo responsabile della morte dei suoi uomini dovrà essere riportato sulla Terra per essere processato dalla Corte Marziale. A nulla valgono le sue spiegazioni circa il fatto di essere stati attaccati da una misteriosa creatura dalla forza mostruosa e dalla pelle invulnerabile ad ogni tipo di arma. Ma questo strano essere, "IT" nella versione originale, che sembra tanto il "Mostro della laguna", ovvero il suo costume riciclato per l'occasione anche se in un contesto che esula dalle sue caratteristiche "anfibie", si imbarca come clandestino sull'astronave grazie a un boccaporto lasciato aperto da un "pisquano" che aveva gettato alcune casse vuote, segno evidente che all'epoca il problema ecologico e il rispetto dell'ambiente non era ancora considerato come un valore per l'umanità. Così sulla via del ritorno i nostri, tra una partita a scacchi e una stecca di sigarette, dovranno affrontarsi con la terribile creatura e molti di loro ne rimarranno vittime. E' infatti invulnerabile a tutta una serie di armi che la moderna tecnologia spaziale aveva messo in dotazione all'equipaggio:
fucili Garand della seconda guerra mondiale, pistole, bombe a mano e a gas per finire coi bazooka e il tutto all'interno di un'astronave cilindrica, fatta come un missile o meglio un silo con diversi piani collegati da una scala metallica e richiudibili con un boccaporto che naturalmente "la cosa" riesce a svellere con facilità estrema. A bordo c'è anche un'infermeria dove si possono curare i feriti con fleboclisi, cerotti e bende. Si fuma parecchio, tanto che a un certo punto, tra sigarette e bombe a gas l'aria diventa irrespirabile e i pochi rimasti hanno la brillante idea di aprire le finestre dopo aver indossato naturalmente la tuta spaziale. Idea geniale che li salverà visto che il mostro resta soffocato morendo tra grugniti strazianti. Il radiomessaggio inviato sulla Terra può essere finalmente letto alla stampa convenuta da ogni parte del mondo:
Da parte del Capitano Royce - dei 19 uomini e donne che hanno messo piede sul Pianeta Marte 6 faranno ritorno - non si trattava di un caso di omicidio ma di una imprevista e terrificante presenza vitale la quale fa di Marte un mondo così ostile che l'uomo potrebbe essere costretto a restarne lontano nel suo tentativo di esplorare e comprendere l'universo.
Chiudendo il messaggio con la sibillina frase: Il sinonimo di Marte è Morte.
Film da serate estive nei cinema all'aperto, in bianco e nero che mitiga la pochezza degli effetti speciali, di facile visione e a detta dei critici antesignano e ispiratore di altri futuri e meglio realizzati del genere tra i quali spicca sicuramente Alien di Ridley Scott. Non posso che essere d'accordo.
fucili Garand della seconda guerra mondiale, pistole, bombe a mano e a gas per finire coi bazooka e il tutto all'interno di un'astronave cilindrica, fatta come un missile o meglio un silo con diversi piani collegati da una scala metallica e richiudibili con un boccaporto che naturalmente "la cosa" riesce a svellere con facilità estrema. A bordo c'è anche un'infermeria dove si possono curare i feriti con fleboclisi, cerotti e bende. Si fuma parecchio, tanto che a un certo punto, tra sigarette e bombe a gas l'aria diventa irrespirabile e i pochi rimasti hanno la brillante idea di aprire le finestre dopo aver indossato naturalmente la tuta spaziale. Idea geniale che li salverà visto che il mostro resta soffocato morendo tra grugniti strazianti. Il radiomessaggio inviato sulla Terra può essere finalmente letto alla stampa convenuta da ogni parte del mondo:
Da parte del Capitano Royce - dei 19 uomini e donne che hanno messo piede sul Pianeta Marte 6 faranno ritorno - non si trattava di un caso di omicidio ma di una imprevista e terrificante presenza vitale la quale fa di Marte un mondo così ostile che l'uomo potrebbe essere costretto a restarne lontano nel suo tentativo di esplorare e comprendere l'universo.
Chiudendo il messaggio con la sibillina frase: Il sinonimo di Marte è Morte.
Film da serate estive nei cinema all'aperto, in bianco e nero che mitiga la pochezza degli effetti speciali, di facile visione e a detta dei critici antesignano e ispiratore di altri futuri e meglio realizzati del genere tra i quali spicca sicuramente Alien di Ridley Scott. Non posso che essere d'accordo.
USA 1958
Regia: Edward L. Cahn
con
Marshall Thompson: Edward Carruthers
Shirley Patterson: Ann Anderson
Kim Spalding: Van Heusen
Ann Doran: Mary Royce
Dabbs Greer: Eric Royce
Paul Langton: Calder
Robert Bice: Purdue
Richard Benedict: Bob Finelli
Richard Hervey: Gino
Thom Carney: Kienholz
Ray Corrigan: "It"
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