Dove vai sono guai!
B arbara Tuttle, figlia ricchissima della proprietaria di una catena di grandi magazzini, è innamorata di un bravissimo ragazzo, Norman Piffer, di umili origini ma onestissimo e di buona volontà e impegno sul lavoro. Lei è ostacolata da sua madre, la dispotica e ricchissima Mrs. Tuttle che la vorrebbe sposata ad un suo pari. Sta facendo pedinare quel giovane e dai filmati ha scoperto che si guadagna da vivere come Dog Sitter risultando anche piuttosto imbranato nell'assolvere a tali compiti. Barbara invece si è messa a lavorare in un suo magazzino come addetta all'ascensore sicura che Norman la ami per quel che è, e non certo per i tanti soldi che lui non sa di possedere. Infatti la sposerà non appena metterà insieme qualche centinaio di dollari, dopo di che lei se ne starà a casa a sfornar pargoli mentre lui provvederà al mantenimento della famiglia, così come si conviene ad un uomo. Ecco allora balenare nella testa della arcigna madre, l'idea di farlo assumere nel magazzino dove Barbara lavora per dimostrarle quanto sia imbranato e non certo l'uomo giusto per lei. A tale scopo istruisce il direttore Mr. Quimby di affidargli una serie di compiti impossibili nella speranza che il giovane si demoralizzi e dimostri la sua incapacità. Ma il ragazzo, nonostante alcuni momenti di imbarazzo e situazioni limite, riesce a destreggiarsi nei vari reparti dove viene messo alla prova, dimostrando di aver carattere e spirito di iniziativa atto a risolvere ogni tipo di problema. Ha fatto breccia anche nel cuore del padre di Barbara, anche se lo conosce non come tale ma solo come presidente dell'azienda dove lavora e al quale ha dato proficui suggerimenti sul golf. Questi saputo dal giovane che intende sposare Barbara, gli offre di farlo nella sua sontuosa villa dove anni prima celebrò il suo matrimonio. C'è da vincere solo la resistenza dell'arcigna moglie che sta tuttavia cedendo alle insistenze di sua figlia. Ma quando alla fine Norman scopre che la sua ragazza è la figlia dei potenti e ricchissimi Tuttle, si sente preso in giro e molla tutto ritirandosi di nuovo a fare il suo vecchio lavoro di "accompagnatore di barboncini". Ma ecco che Barbara, Mamma e papà lo raggiungono per strada e tutti con dei cani da portare a spasso come lui, indossando però una divisa che sulle spalle porta scritte tutte le loro scuse, cosa che il buon Norman sembra apprezzare nel lieto finale di questo divertente film.
Commedia giocata tutta sulla verve comica di Jerry Lewis che inanella una serie di gag strappa risate fin dall'inizio per lasciare al resto del cast, come spesso accade nei suoi film, un ruolo di contorno e propedeutico al susseguirsi delle sue scorribande. Stavolta è particolarmente comica la serie di incidenti che vedono come vittima un malcapitato vigile urbano. Partner femminile la bellissima Jill St. John, non per niente una Bond-girl, mentre nel ruolo dell'arcigna futura suocera la bravissima Agnes Moorehead, l'indimenticabile Endora della serie TV Vita da strega.
Who's Minding the Store?
Stati Uniti 1963
Regia: Frank Tashlin
Musiche Joseph J. Lilley
con
Jerry Lewis: Norman Piffer
Jill St. John: Barbara Tuttle
Agnes Moorehead: Mrs. Tuttle
John McGiver: Mr. John P. Tuttle
Ray Walston: Mr. Quimby
Dick Wessel: poliziotto addetto al traffico
Francesca Bellini: Shirley Lott
Peggy Mondo: campionessa di lotta libera
Nancy Kulp: Emily Rothgraber
John Abbott: Roberts
Isobel Elsom: Hazel
Kathleen Freeman: Mrs. Glucksman
Fritz Feld: Irving Cahastrophe, responsabile reparto gastronomia
Milton Frome: François, l'autista
Mary Treen: la cliente del materasso
Jerry Hausner: Smith
Richard Deacon: venditore cravatte
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