Il traditore di Forte Alamo
R itenuto ingiustamente un codardo, per aver abbandonato Alamo nelle disperate ore prima dell'eccidio del Generale Santa Ana, John Stroud è inviso a molti texani, che hanno visto nell'estremo sacrificio di tanti loro compatrioti, un atto di gande eroismo volto a dare il tempo necessario al Generale Sam Houston, di mettere insieme un esercito adeguato a contrastare l'avanzata messicana. Per questo John è stato addirittura incarcerato e rischia il linciaggio, evitato in extremis dall'arrivo di Jess Wade e i suoi finti messicani, piombati sul posto per rapinare la banca. Ma i soldi e molta gente inabile alla guerra è partita con un convoglio scortato da alcuni militari per sfuggire all'avanzata nemica. John approfitta della situazione e scappa unendosi a Wade e alla sua banda. In realtà è proprio lui l'uomo che cerca, colui che ha ucciso sua moglie e suo figlio in una delle tante razzie. Un texano con simpatie per i messicani, feroce e cinico da approfittare dell'occasione per ottenere favori dal nuovo presidente e nel frattempo racimolare quanto più bottino possibile. Per lui e le sue nefande imprese, John e altri quattro del posto, volontari ad Alamo, avevano tirato a sorte per tentare di salvare le loro famiglie ed era toccato a lui. Troppo tardi per salvarli ma in tempo per vendicarsi. Wade, con molta cautela lo accoglie tra i suoi, non avendo molto da dubitare su di lui visto che stava per finire a penzoloni. Tuttavia essendo tipo malfidato lo affianca ad un suo uomo, affinché vegli su di lui e nel caso lo elimini senza pietà. Debbono attaccare il convoglio che ha con sé il denaro della banca e dove, oltre a pochi soldati, ci sono solo donne e vecchi con bambini. Ma quando sta per scattare la trappola, John scopre le sue carte e mette in allarme la carovana facendo fallire la sorpresa. Tuttavia quelli della carovana non sono ancora ben disposti nei suoi confronti. Ma quando Houston richiama a sé tutti i suoi soldati, sarà John l'unico in grado di guidarli verso la salvezza, sventando l'ultimo attacco dei banditi e regolando i conti con Wade in maniera spettacolare e come si conviene a un finale del classico western anni'50.
Stringato ma efficace, porta la firma di Budd Boetticher, regista di mestiere, degnamente rivalutato in questo terzo millennio per la sua capacità di raccontare storie quasi sempre forzatamente a basso costo e discreta resa, a testimonianza delle sue indubbie capacità dietro ad una macchina da presa. Tolte le scene iniziali del cannoneggiamento del forte, dagli effetti puerili se paragonati all'attuale grafica computerizzata, il film ha il suo punto di forza nelle tante scene d'azione, specie a cavallo di grande spettacolarità.
The Man from the Alamo
USA 1953
Regia: Budd Boetticher
Musiche Frank Skinner
con
Glenn Ford: John Stroud
Julie Adams: Beth Anders
Chill Wills: John Gage
Hugh O'Brian: tenente Lamar
Victor Jory: Jess Wade
Neville Brand: Dawes
John Daheim: Cavish
Myra Marsh: Ma' Anders
Jeanne Cooper: Kate Lamar
Marc Cavell: Carlos
Edward Norris: Mapes
Guy Williams: sergente
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati